SE NO
Una stora di migrazione e identità. Un viaggio tra Sud-Est e Nord-Ovest. Due giovani con un passato nebuloso, la risoluzione dei loro dubbi.
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Il titolo del romanzo indica la direttrice geografica lungo la quale la vicenda si svolge; ma dà anche un senso d’incertezza e di precarietà.
La storia origina da una situazione di precarietà, la crisi della coltivazione del tabacco nel Salento del secondo dopoguerra, e ritrova in tutti i personaggi questa condizione esistenziale che è il segno distintivo di un modello di vita (le vite di corsa, la società liquida) che ci sovrasta, imponendo stili continuamente cangianti.
I due protagonisti (Luigi e Tommaso), la cui infanzia è segnata da eventi drammatici che ne hanno determinato le vite, sono persone in crisi, in cerca di identità, sentono confusamente il bisogno di ancoraggi sicuri, di qualcosa che dia un senso alle biografie personali e al loro passaggio sul palcoscenico della vita. Al termine della storia, pur tra incertezze e dubbi, credono di aver trovato qualcosa. Sono convinzioni e desideri diversi da quelli che incarnano l’uomo di successo nella società contemporanea.
Luigi e Tommaso sono indubbiamente uomini di successo, ma ciò non è sufficiente a realizzarli, hanno bisogno di relazioni e di affetti, di identificarsi nel passato che era stato loro negato e di essere proiettati nel futuro lungo un percorso nel quale le biografie si intrecciano e sono condivise.
La storia
Prologo
Salvatore, un bracciante trentenne in esubero, nel 1957 emigra a Torino con la moglie e il figlioletto di appena un anno, dove, assunto da un’impresa edile, coltiva con soddisfazione il sogno di costruirsi una vita tranquilla e senza incertezze. Il sogno dura appena sei mesi perché un incidente sul lavoro stronca prematuramente la vita di Salvatore lasciando moglie e figlio in una situazione economica e personale disperata.
Maria (moglie di Salvatore), lacerata tra l’impulso di tornare al paese di origine e il desiderio di assicurare al piccolo Luigi una vita migliore, decide di restare a Torino, anche grazie all’aiuto (non del tutto disinteressato) di una ricca signora borghese (Luisa).
Luisa, sposata all’imprenditore Adalberto, non potendo avere figli, adotta Luigi.
Maria, dopo qualche tempo, sposa Pino, rimasto precocemente vedovo e con un figlio (Tommaso) a carico in tenerissima età.
Convergenze asimmetriche
La prima parte racconta i protagonisti del romanzo nell’attualità della loro vita negli anni compresi tra il 2005 e il 2008.
Tommaso, un affermato professore universitario di economia accompagna Luigi nella sua ricerca, ma l’accompagnamento è anche occasione di riflessione sulla propria vita incompleta e prigioniera di un passato irrisolto.
Luigi, un affermato imprenditore, all’età di cinquant’anni viene informato dalla madre adottiva della sua condizione anagrafica. La rivelazione sconvolge le vite di Luigi e di Tommaso, al quale il primo si rivolge perché lo accompagni nel percorso di conoscenza della madre naturale e nel processo, lacerato e rabbioso, di ricerca della propria identità in crisi dopo la rivelazione della madre adottiva.
Le due anziane signore escono presto di scena per cause anagrafiche. Il loro travaglio interiore e il dolore del segreto che ambedue hanno custodito per tutta la vita e che le ha consumate continua, tuttavia, a riflettersi sulla vita e sulle scelte dei due uomini che a questo punto inevitabilmente s’intrecciano.
Radici
La seconda parte racconta l’affannosa e tormentata ricerca d’identità di Luigi, accompagnato da Tommaso, attraverso il viaggio, reale e metaforico, che ambedue compiono nella terra dei loro genitori, in un Salento scintillante e contraddittorio, ricco di suggestioni e problematico, dove ambedue, finalmente, si ritrovano e si riconoscono. Il ritrovarsi, però, non è privo di conseguenze.
Silenzi e note di una sinfonia nuova ed Epilogo
La terza parte illustra gli esiti della ricerca e il processo che porta Luigi e Tommaso a ristrutturare le loro vite modificate nel profondo. Due anni dopo il primo viaggio di Luigi in Salento, si ritrovano, oramai uomini diversi, modificati e pacificati, ancora una volta in Salento, nella casa del nonno di Tommaso, diventata il faro simbolico del nuovo corso, ad inaugurare una nuova fase delle loro vite rinnovate. Per conquistarla hanno dovuto spogliarsi, non senza fatica e lacerazioni, dei fardelli e delle resistenze che li avevano frenati in precedenza. Il cambiamento li ha proiettati in un mondo di relazioni più gratificanti e piene in cui avranno un ruolo importante sia il recuperato rapporto con i figli, in precedenza conflittuale o inesistente, sia la presenza di due nuove compagne che hanno condiviso l’ultimo tratto della ricerca identitaria dei protagonisti.
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